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pag 293 – traduzione di Alessandro Mari – Varia /Feltrinelli 2010 ISBN 9788807490965

Non sono mai stata fan di Patti Smith. Ma dopo le elucubrazioni alto borghesi di inizio secolo di Swann avevo bisogno di qualcosa di più vicino temporalmente e culturalmente. E poi avevo voglia di andare a New York.

Il libro mi ha stregata come una favola, a tal punto che a volte mi sono chiesta se sia tutto vero quel che racconta. L’atmosfera di NYC alla fine dei sessanta, la vita con pochi soldi, fatta di espedienti, un amore artista, Mapplethorpe, che rimane un’amicizia profonda per tutta la vita. L’ambiente del Chelsea Hotel, le aspirazioni, i dubbi i sogni della giovane età. Le poesie di Patti, i disegni di Robert. Sono tornata ragazzina e ho sognato, ma tornando adulta ho percepito anche un’onestà artistica nella sua ricerca di quel periodo. A quasi quarant’anni dalla sua uscita ho iniziato ad ascoltare Horses. Patti, scusa il ritardo ;)

Le cose che avevo creduto potessero avverarsi non si verificarono. Cose che non avevo previsto , invece, si realizzarono.

Patologie

Traduzione di Enzo Striano – Voland Ed. Collana Sìrin – 2011 . Ebook ASIN: B00A81JMS2

Un libro di guerra visto dalla parte del soldato.  In prima persona Egor Taševskij ci racconta la guerra (sempre malata) l’infanzia e l’amore (a volte malati). Da qui il titolo. Prilepin, scrittore e giornalista russo, ha avuto un passato di soldato in Cecenia nel 1996 e nel 1999.

Il linguaggio è asciutto, preciso e allo stesso tempo evocativo. Interessante la nota finale di Striano che spiega le difficoltà della traduzione dal russo, lingua ricca di soprannomi e vezzeggiativi che avrebbero poco senso in italiano e, in questo caso, di gerco strettamente militare e modi di dire locali.

La guerra è vista dal punto di vista di Egor, comandante di squadra di un plotone delle forze speciali russe. Il plotone è di istanza in una scuola abbandonata, nei sobborghi di  Groznyj. La calma apparente crea tensione nella lettura, i soldati vivono la loro routine quotidiana, tra missioni di “disinfestazione” di ceceni che hanno in mano la città, ma rimangono nascosti, lo spirito cameratesco, la vodka , i disagi fisici e il ricordo di un amore lasciato a casa a Svjatoj Spas.

La vita militare e la struttura del romanzo sono intervallati dai ricordi. Egor ripensa a Daša, il suo amore, alla gelosia malata che prova per il suo passato. Ripensa alla sua infanzia infelice ma con scorci di luce di cui la cagna Daisy è tutto quello che gli è rimasto.

Ho apprezzato il romanzo che possiede un suo valore intrinseco, ma ciononostante mi ha lasciata a una certa distanza anche nelle scene di guerra più crude. Una freddezza che, ad esempio, non ho trovato negli scritti della Politkovskaja, come se l’autore che pure ha partecipato a quel conflitto  (o forse proprio per quello?) abbia idealizzato la guerra stessa , non abbia voluto risporcarsi in quello che realmente ha visto e vissuto.

Edit:

Ci svegliava la sensazione di fame che si inerpicava come un ragno freddo sulla sommità di tutti i sogni, mettendo in fuga quel calore  insopportabilmente dolce, spariva senza traccia quel beato torpore e quella tanto felice e fiduciosa cecità.

il nuotatore

pag 56 – prefazione di Fernanda Pivano – traduzione di Marco Papi – Fandango Tascabili – ISBN 9788860440891

Farò delle anticipazioni, chi ha intenzione di leggerlo non vada oltre.

Il racconto che dà il titolo a questo libretto mi ha spiazzata perché, a un certo punto, prende una piega diversa. Del resto, ripensandoci, me lo sarei potuto anche aspettare, che si sarebbe evoluto in quella direzione. Nello svilupppo mi ha ricordato quel racconto di Buzzati dell’ospedale, “Sette piani”.

Il racconto inizia con questa visione un po’ surreale di Ned, un uomo di mezz’età  bello, abbronzato ed atletico che, in una domenica pomeriggio trascorsa nella piscina di amici, decide che tornerà a casa nuotando attraverso tutte le piscine che lo separano dalla sua. Questo viaggio idilliaco, questa originale sfida sportiva attraverso questo fiume immaginario che si chiama Lucinda, ha così inizio. Questo è il lato patinato: sole, feste sui bordi delle piscine, amici che lo accolgono sorpresi ma con affetto. Ma poi arriva il temporale, l’aria si raffredda, i vicini che lo vedono spuntare in costume nel loro giardino, compresa una vecchia amante, non sono poi così felici di vederlo. Insomma un declino inarrestabile.

Gli altri racconti che fanno parte di questa piccola raccolta sono “Un giorno qualsiasi” e “Una radio straordinaria”. Soprattutto quest’ultimo, che parte da una situazione improbabile, mi ha colpita. Una radio appena acquistata che si mette a trasmettere i dialoghi che si svolgono in ogni appartamento del condominio. La coppia che possiede questa radio scopre situazioni impensabili dietro alle porte dei vicini “perbene”. Situazioni pesanti che si vedrà non sono estranee nemmeno alla coppia stessa.

L’illustrazione in copertina è di Gianluigi Toccafondo.